Nelle fiabe non è raro imbattersi in un divieto: “non fare questa cosa o saranno guai”. Questa la formula ricorrente.
Ti è mai capitato da bambin* di ricevere un divieto di questo tipo? Lo hai rispettato? E soprattutto, hai mai posto divieti?
Vorrei mostrarti come funzionano i divieti nelle fiabe ricorrendo a tre racconti , due dei quali piuttosto famosi: Cappuccetto Rosso, Barbablu e L’uccello d’oro. In seguito, mi piacerebbe suggerirti un paio di modi per gestire i divieti in modo più “leggero”, cosicché i tuoi bimbi possano viverli in modo sereno e partecipativo.
In questo articolo troverai...
Cappuccetto Rosso: chi lascia la strada vecchia per quella nuova…
La mamma di Cappuccetto Rosso è molto chiara nel fare le sue raccomandazioni: “non lasciare il sentiero, perché potresti incontrare il lupo”. E cosa fa la bambina? Si allontana dalla strada maestra per raccogliere fiori.
I protagonisti delle fiabe assumono molto spesso comportamenti ambigui o inadeguati, proprio perché si vuole offrire al bambino (un tempo anche all’adulto) la possibilità di sperimentarne gli effetti attraverso il racconto. Nel caso di Cappuccetto Rosso, il messaggio è chiaro: se non ascolti la mamma rischi di finire in guai molto seri, proprio com’è capitato alla piccola protagonista di questa storia, che incappa addirittura nel lupo affamato. Considera che, nella versione originale di Perrault, la bambina non ha possibilità di appello: il lupo se la mangia e fine della favola! Atroce? Sì, una volta non si andava tanto per il sottile! L’insegnamento che si voleva trasmettere doveva essere chiaro e diretto.
In tempi più recenti, Cappuccetto Rosso è stata graziata, infatti viene salvata dal cacciatore. È pur vero che, nella realtà, non sempre si può approfittare di un salvataggio in extremis… Ed è questo che vorremmo insegnare ai nostri bambini, no? Prestare attenzione perché non a tutto c’è rimedio.
Riassumendo, in questa fiaba si ha un divieto diretto che viene disatteso per leggerezza, poiché Cappuccetto Rosso non agisce con il fermo proposito di disobbedire: si lascia distrarre dai fiori e poi dal lupo. Capita a molti bambini, a dire il vero, di infrangere un divieto o una regola per “distrazione”.
Barbablu: non entrare in quella stanza…
Quella di Barbablu è una fiaba da brivido! La faccenda della stanza vietata e delle tredici mogli morte è davvero degna di un film di Tim Burton, con le sue atmosfere cupe, vagamente gotiche.
Il divieto in questa fiaba non potrebbe essere più chiaro: la moglie di Barbablu non ha il permesso di entrare in una particolare camera della casa, ma proprio il divieto gliela rende irresistibile, e così la giovane cede alla curiosità e scopre le mogli uccise. Se non fosse per l’intervento dei suoi fratelli, la ragazza finirebbe senza dubbio a far loro compagnia.
Accade anche questo: il divieto rende affascinante il comportamento che si vorrebbe evitare, ed ecco che il bambino ci casca! “Non mangiare altri biscotti o rischi il mal di pancia”… detto fatto: impossibile resistere, e il pancino poi reclama.
In questo caso, il divieto rende l’azione irresistibile! Capita anche a molti adulti… 😉
L’uccello d’oro: te l’avevo detto!
L’uccello d’oro non è una fiaba molto popolare, ma è molto bella. Se desideri leggerla, trovi il testo in questo articolo.
In sintesi, il giovane principe protagonista di questa storia è aiutato da una volpe che per tre volte gli svela come superare altrettante prove, dicendogli anche che cosa non deve assolutamente fare per la buona riuscita dell’impresa… e per preservare la propria incolumità. Pensi che il ragazzo gli dia retta? No, e per questo rischierà la vita per ben tre volte.
Diciamolo, il principe non agisce per cattiva volontà, né perché attratto dal divieto. È solo che non se la sente di seguire fino in fondo i consigli della buona volpe. Ti faccio un esempio: la volpe gli dice che, una volta conquistata la principessa, non dovrà per nessun motivo permetterle di dire addio al padre prima di portarla con sé, ma lui cede di fronte alle lacrime di lei, e finisce imprigionato. Allo stesso modo, gli viene consigliato di non comprare carne da macello, e lui paga i debiti dei suoi due fratelli, condannati a morte, salvo poi essere tradito proprio da loro.
Insomma, in questo caso il divieto viene disatteso per un eccesso di compassione. Non c’è niente di male ad essere compassionevoli, certo… ma come ogni cosa, anche questa presenta il risvolto della medaglia. A volte è meglio seguire un buon consiglio, dato col cuore.
Rendere accettabile un divieto
Porre un divieto (o una regola) può essere necessario per garantire l’incolumità del bambino (“non uscire dal recinto del parco”) o per aiutarlo a crescere bene (“non mangiare dolciumi poco prima di cena”). Vediamo come renderlo più efficace e meno ostico, cosicché il bimbo non lo infranga per leggerezza, per il fascino del proibito o per un eccesso di iniziativa personale.
Anzitutto, fai attenzione a evitare frasi negative, del tipo “non uscire dai confini dai del parco”. È dimostrato che il cervello umano non registra il “non”, il risultato quindi potrebbe essere l’opposto di ciò che desideri. Prova a volgere i divieti e le regole in positivo, ad esempio “resta entro i confini del parco“.
In secondo luogo, potresti avviare il discorso su un divieto spiegando al bambino che cosa si vuole evitare. Può essere più facile per lui accettare una regola se gli dai la possibilità di comprenderne la ragione. Per riprendere l’esempio citato poco sopra, se desideri che rimanga entro i confini del parco giochi ragiona con lui su quali potrebbero essere le conseguenze qualora uscisse: potrebbe perdersi, farsi male ed essere in un punto da cui non riusciresti a vederlo per poterlo soccorrere o potrebbe fare brutti incontri. Chiedigli che cosa sarebbe meglio fare per evitare queste spiacevoli situazioni e giungete insieme alla conclusione che è decisamente meglio rimanere all’interno della recinzione del parco.
Infine, puoi usare le fiabe. Portagli esempi tratti dalle sue storie preferite: “ricordi cos’è successo a Cappuccetto Rosso quando si è allontanata dal sentiero? Qui non ci sono lupi, ma meglio evitare brutti incontri, non ti pare?”. I bambini hanno bisogno di riferimenti concreti, le fiabe ti offrono numerosi spunti per introdurre le tue regole in maniera “dolce”.
Hai qualche suggerimento per condividere regole e divieti con i bambini? Scrivilo nei commenti, potrebbe tornare utile a qualcuno! 😉
Che l’incanto sia con te,
Antonella Arietano